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Wilhelm von Humboldt an Giovanni Fabbroni, 21.12.1804

|1*| Roma, ai 21. Decembre, 1804.
Veneratissimo Signore ed amico,

Trovandoci adesso sempre nella necessità di rispondere il giorno medesimo alle lettere della Toscana, non mi fù possibile di scriverle, otto giorni fà. Mi lusingo che vorrà scusarmi e non credere che il di Lei carteggio mi p**t* <arrechi> meno piacere che ne godo in fatti.

Sono intieramente del sentimento suo sopra la lingua Etrusca. Avevo anch’ io creduto di trovarvi un gran ajuto per i miei studj, lessi con impazienza le opere di Lanzi[a] ed una parte di quella di Vermiglioli[b], mà appena hò potuto raccogliere una od altra parola, e nulla ne hò cavato che mi sia stato utile nelle mie ricerche sulla lingua Cantabra[c]. La più gran parte delle iscrizioni contiene soltanto nomj <nomi> proprj ed il sistema adottato forse con troppo grande facilità di derivare tutto del Greco e dal Latino fà trascurare a Lanzi l’investigazione, se le radici di qualche parola più difficile a riportare a questi idiomi non sia di un’altra origine. Bisogna però confessare che le ricerche in questo |2*| ramo non saranno mai soddisfacenti prima che non avremo mezzi più facili di procurarci cada uno una cognizione più profonda di molte lingue ed anche di tutte quelle che sono veramente originarie. Fin là ognuno paragonerà sempre quella nuova sulla quale scrive egli, con quelle sole che conosce e con una certa sagacità crederà rintracciar di poter rintracciare la di essa somiglianza con queste, come infatti l’erudito Mazocchi credette di ritrovare ogni parola Etrusca nelle lingue dell’Oriente.[d]

Per parlarle di scienze più utili e di maggior evidenza mi rallegro di porter dirle che mio fratello stà già per fare stampare alcuni saggi sopra materie relativi al suo viaggio. Si pubblicherà fra poco una decina di rami colla descrizione sopra les plantes Equinoxiales. L’opera intiera sarà data per decine e saranno cento rami in un Volume. Si fà il principio dalla Palme à cire. Egli hà letto all’ Istituto Nazionale una breve definizione di tutto il suo viaggio in 6 dissertazioni, e due altri l’una: sur le décroissement du Calorique dans l’air & la limite inférieure de la neige; e l’altra sur l’Intensité des forces magnétiques. Questa ultima l’hà fatta assieme con Biot. Egli hà scoperto che la f proporzione della forza magnetica è dall’ Equator fin’ al 48. grado de latitudine setten-|3*|trionale come 2112 : 2452. Farà delle nuove sperienze sopra questa materia nel venire in Italia, volendo fermarsi 8 giorni per questo effetto nel Convento del S. Bernard. Sarà accompagnato quando viene quà da Gay-Lussac, allievo di Berthollet, e si propongono l’uno e l’altro di dare qui l’ultima mano ad una opera già incominciata sotto il titolo: sur l’analyse de l’Atmosphère & sur tous les moyens eudiométriques connûs jusqu’à ce jour. Spero di veder mio fratello già nel mese di Febbrajo e come allora il passaggio per l’Etruria non sarà più chiuso, egli avrà il piacere di visitarla Lei, caro amico, a Firenze.

Mi scrivono da Livorno che la febbre hà quasi cessata, e vedo dal libro di Pallone |sic| che non è mai morta che la piccola somma di 711 persone. In Germania cominciano adesso a tirar cordoni. Il viaggiare fra poco sarà impossibile.

Aggiungo a questa mia lettera la relazione dell’ arrivo del Pallone lanciato a Parigi ai 25 Frimaire all’Anguillara distante di 30 miglia di Roma.[e] La cosa pare incredibile, non posso assicurarle, che non vedo come ragionevolmente questo fenomeno vero in se possa spiegarsi, e tutte le ipotesi che si formano dicendo che il Pallone non si venga da Parigi ma da più vicino sono meno facili a credere che la schietta verità; ed in fatti non mi pare niente impossibile che un pallone di una |4*| grandezza più che ordinario possa in 24 ore venire da Parigi a Roma.

Ho veduto con grandissimo interesse la parte principale ch’ Ella prende adesso nell’ Amministrazione delle finanze della di Lei patria. Mene rallegro moltissimo per i suoi Concittadini, non sò se posso far altrettanto riguardo a Lei. In ogni stato l’amministrazione delle Finanze è sempre il punto il più difficile ed il più fastidioso.

Mi creda, caro Signor ed amico, con sincera amicizia ed inviolabile considerazione Suo obbligatmo ed affezionatmo Servitore ed amico
Humboldt.

Anmerkungen

    1. a |Editor| Gemeint ist wohl der 3-bändige Saggio di lingua Etrusca. [FZ]
    2. b |Editor| Hiermit ist wahrscheinlich der erste Band von Le antiche iscrizioni perugine gemeint, der sich den etruskischen Inschriften aus Perugia widmet. [FZ]
    3. c |Editor| Gemeint sind Humboldts Studien zum Baskischen. Zur Begrifflichkeit "Cantabrisch" und "Baskisch" siehe Johann Severin Vater im Mithridates, Band 2, S. 9–30. [FZ]
    4. d |Editor| Siehe dazu u.a. Mazzocchis Abhandlung "Sopra l’origine de’ Tirreni", erschienen im Jahr 1741. [FZ]
    5. e |Editor| Aus Anlass der Krönung Napoleon Bonapartes zum Kaiser der Franzosen hatte André-Jacques Garnerin, ein Pionier der Ballonfahrt, am 2. Dezember 1804 in Paris einen unbemannten Ballon starten lassen, der einen Tag später in Anguillara bei Rom niederkam; siehe dazu Humboldts amtlichen Bericht vom 22. Dezember 1804 aus Rom (GS X, S. 10f.). [FZ]

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    Quellen

    Handschrift
    • Grundlage der Edition: Philadelphia, American Philosophical Society: B F 113
    Druck
    • Costa 1970, S. 550ff. (Auszug)
    Nachweis
    • Mattson 1980, Nr. 1213

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    Zitierhinweis

    Wilhelm von Humboldt an Giovanni Fabbroni, 21.12.1804. In: Wilhelm von Humboldt: Online-Edition der Sprachwissenschaftlichen Korrespondenz. Berlin. Version vom 15.03.2023. URL: https://wvh-briefe.bbaw.de/851

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